Questa 1º edizione di rifugi d’aria ha compiuto un grande giro ed ha dovuto allegerirsi. Dal 5 al 10 ottobre 2021, ci mettereme in viaggio per inseguire il suono, la gola, la radice. Non più, come nelle precedenti edizioni, “rifugi d’aria_border – festa di comunità”. Non siamo nel tempo giusto per parlare del margine, del bordo. La festa è proibita. La comunità è implosa nell’assenza dello spazio pubblico, o nei tentativi di limitarlo, di dividerci e separarci. Rimane scarna ed asciutta la sola parola necessaria: rifugi d’aria. Una linea tracciata per seguire il suono, la gola, la radice. Esplorando i luoghi ed i loro suoni, determinanti nella creazione del nostro stare in ascolto. Reiterando i surrogati di presenza  e rendendoci invisibili.

Un tentativo di dare un senso al chiudere per reinventare linee di lavoro e poetiche per aprirsi al ripensarci.
Ed ecco che ieri, ma ancora oggi la necessaria condizione di costruire un rifugio d’aria diventa determinate per concepire e concepirsi collettività-comunità-aggregato per rimare permeabili tra un isolamento ed una apertura.